domenica 12 dicembre 2010

L’inutilità del “thinking outside the box”

“Pensa fuori dagli schemi”…o “pensa outside the box”. Quante volte ce lo siamo sentiti dire? In azienda sono frasi comuni, per lo più elargite come paterno o amichevole consiglio, altre volte inserite all’interno delle performance review assieme ad altre perle in “aziendalese stretto”. Come se non bastasse poi, proprio chi esorta comportamenti volti alla creatività o presa di responsabilità è il primo artefice del contrario, severo boia di ogni iniziativa segata sul nascere e rigido censore di comportamenti volti a sovvertire lo status quo di cui, nonostante le parole, è solerte difensore. Ma questo è un altro discorso. Tornando invece al famoso “box”…cosa significa esattamente pensare “fuori” dalla scatola? Significa in sintesi “deragliare” dai binari su cui corrono i pensieri di tutti e prendere strade nuove. Benissimo. Chi ha provato a trovare una soluzione ad un problema in questo modo sa quanto frustrante possa essere. Soprattutto se c’è qualcuno che ti osserva e ti fa pressione (dai su..su…sii creativo, pensa fuori dagli schemi). Questo perché ci si dimentica di un dettaglio e cioè che se i binari del nostro pensare corrono in un deserto, anche se deragliamo continueremo a trovarci nel deserto.

Il concetto è semplice. Se vogliamo esplorare una nuova idea bisogna che nel nostro cervello questa idea compaia almeno come possibilità. E’ la possibilità che favorisce la creatività, non il contrario. E queste “possibilità” saranno presenti ed a nostra disposizione solo se ci alimentiamo di idee, concetti, esperienze nuove. Se siamo disponibili al mondo, curiosi, attenti, desiderosi di imparare.

Un esempio reale? Tutti noi abbiamo fatto passeggiate nei campi. Ed a tutti è capitato di trovarsi dei piccoli fiori attaccati ai pantaloni alla fine della passeggiata. Fastidioso contrattempo che abbiamo eliminato strappando i fastidiosi ospiti e gettandoli via. Qualcuno però, nella fattispecie Georges De Mestral agli inizi degli anni 50 decise di fermarsi, portare uno di questi fiori (di bardana) in laboratorio ed osservarlo al microscopio. Da quest’idea e da questa osservazione è nato il Velcro che lo ha reso ricchissimo. Qual è il messaggio? Qualcuno, come Georges De Mestral ad esempio, si ferma ad esplorare il mondo, qualcuno tira diritto. Solo esplorando avremo a disposizione un giardino fertile in cui potremo deragliare con realistica speranza di ottenere qualcosa. Forse il concetto sembra banale ma la verità è che la maggior parte delle grandi invenzioni sono nate da menti vivaci e curiose che hanno ricevuto l’illuminazione osservando qualcosa d’altro.

Insomma: per poter avere idee innovative dobbiamo cambiare strada, ma perché la strada ci porti da qualche parte bisogna avere a disposizione una grande quantità di idee possibili. E queste idee possibili saranno a nostra disposizione se avremo esplorato ambiti e mondi diversi. Questo avverrà solo se ci sarà in noi una sana curiosità e sapremo liberarci dalla maledizione del diabolico “no” di principio. Di che cosa si tratta? Ne parleremo prossimamente.