sabato 21 dicembre 2013
Auguri fine 2013 inizio 2014
I nostri auguri per tutti quelli che ci seguono:
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domenica 1 dicembre 2013
Lego Serious Play Method
Si può scoprire di più su una persona in un'ora di gioco, che in un anno di conversazione. Platone
Immaginate un gruppo
di manager. Sono concentrati ma nessuno è seduto. Sono tutti in piedi e
si sporgono leggermente in avanti sul tavolo. Discutono animatamente di
business. Parlano di strategie, ipotizzano piani d’azione, esplorano scenari
diversi. Spesso chi parla indica con un dito qualcosa sul tavolo.
E sul tavolo
c’è una complessa costruzione fatta con i mattoncini Lego.
Si tratta
della metodologia di facilitazione Lego Serious Play, già diffusa in Nord
Europa e negli USA, e sperimentata con successo in molte organizzazioni, di
settori diversi.
I manager
hanno costruito le singole parti del modello sul tavolo, ciascuna rappresentante
la sua visione del problema. Poi hanno creato assieme un sistema. E magari
hanno identificato delle “forze” interne o esterne che possono avere un impatto
sul sistema stesso. E ad ogni fase hanno commentato, discusso, scambiato.
Le mani hanno
giocato, le menti hanno lavorato intensamente, tutti hanno attivamente partecipato.
La cosa
interessante da osservare è che, mentre le persone “costruiscono” la versione
tridimensionale di quello che hanno in mente…e quindi in sintesi giocano con i
Lego…hanno un espressione incredibilmente concentrata. E’ vero che si tratta di
introdurre quello che è originariamente un gioco amato da tutti al lavoro, ma è
anche vero che “giocare” in questo modo è una faccenda assolutamente seria.
Costruendo con le mani prima di parlare attingiamo più rapidamente al nostro
subconscio bypassando un po’ il solito rugginoso pensiero cosciente, che è
quello che ci fa dire le stesse cose nello stesso modo e che propone sempre le
stesse idee. Il modello tridimensionale diventa poi un ancora che tutti
comprendono e a cui tutti riescono a riferirsi senza sforzo. Le immagini,
specie se in 3D sono potenti e le conclusioni di un workshop di questo tipo
sono interessanti e concrete.
Alcune
organizzazioni in Italia lo hanno già provato ma ancora non è molto diffuso.
Forse al lavoro ci si prende ancora troppo sul serio e le ortodossie aziendali
faticano a prendere in considerazione queste nuove metodologie. Eppure basta
provare una volta per capire la bellezza e la potenza del metodo. Del resto diceva Nietzsche: “Maturità dell'uomo:
significa aver ritrovato la serietà che da fanciulli si metteva
nei giuochi.”
Paolo Mazzaglia
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