mercoledì 23 giugno 2010

Shopping for genius



A chi non piacerebbe poter acquistare due semplici strumenti in grado di garantire un aumento esponenziale della creatività, della capacità di risolvere i problemi, di migliorare se stessi e di avere una visione lucida del mondo? La buona notizia è che questi strumenti sono già in commercio, da sempre, e disponibili ad un prezzo irrisorio…in cartoleria.
Facciamo un passo indietro: cosa avevano infatti in comune persone come Isaac Newton, Luis Sepulveda, Thomas Jefferson, Johann Sebastian Bach, Bruce Chatwin, Michael Faraday, Leonardo Da Vinci? Tutti avevano l’abitudine di usare quotidianamente un taccuino nel quale scrivevano e disegnavano in modo compulsivo. Inaspettatamente, anche quando si trattava di scienziati, quelle note non erano ben strutturate ma piuttosto una collezione di appunti, disegni, pensieri, persino poesie…
Erano geniali perché scrivevano o scrivevano perché erano geniali? Difficile a dirsi. Ma è stato dimostrato che questa tecnica di scrittura ha un potere eccezionale.
Una delle ragioni è che secondo la prima legge della psicologia comportamentale ogni volta che scriviamo una percezione o un’idea rinforziamo il comportamento di essere percettivi e creativi. Ogni volta che non lo facciamo rinforziamo l’opposto, ovvero il non essere percettivi e creativi.
Inoltre il potere della scrittura è legato al modo in cui lavora la nostra mente. Il nostro subconscio genera 24 ore al giorno un costante flusso di immagini, idee, sensazioni sottili e molte di queste sono piene di significato ed intuizioni. Purtroppo siamo condizionati ad ignorarle. E il ritmo frenetico a cui siamo sottoposti le fa svanire rapidamente. Così queste intuizioni che “emergono” per breve tempo ritornano nel profondo del nostro subconscio e sono perdute. A meno che non troviamo un modo per catturarle e riutilizzarle.
Questo può essere fatto facilmente scrivendo nel momento esatto in cui appaiono. Senza struttura, casualmente, anche disordinatamente. Scorrendo i nostri appunti potremo (ri) accedere alla cassaforte delle nostre intuizioni e anche beneficiare di un effetto che gli Induisti chiamano "drastha". Che significa “testimone” o “osservatore”. Potremo in sintesi essere spettatori del nostro delicato e sottile flusso di percezioni e aumentare la nostra autoconsapevolezza.
Un taccuino (e ovviamente una penna o una matita) può essere un alleato preziosissimo, economico, facile da trasportare e utile. Come usarlo quindi? Semplicemente scrivendoci sopra ogni idea, immagine, frase, parola, domanda che ci viene in mente. Senza essere selettivi o cercare uno schema. Per una generazione come la nostra abituata a scrivere solo con il computer sembrerà strano ed anche difficile, ma usare il computer non funziona allo stesso modo perché obbliga ad una struttura che per definizione il nostro flusso creativo non ha (è una delle ragioni per cui le mappe mentali si fanno preferibilmente a mano). Tra l’altro conservare queste note e rileggerle a distanza di anni può essere un attività meravigliosa e illuminante…un modo per riscoprire noi stessi e la nostra storia da un punto di vista inconsueto.
Provare per credere!

domenica 6 giugno 2010

SMS, marijuana, email, riunioni e noia


Evaristo guida verso il posto di lavoro. E nel frattempo effettua un paio di telefonate e risponde a tre sms. Arriva fortunatamente illeso in ufficio alle 9.30 e si precipita in sala riunioni dove il meeting schedulato per iniziare alle ore 9.00 è già iniziato. Da dieci minuti (siamo evidentemente in Italia). Appena entrato apre il pc e mentre il “chairman” è ancora impegnato con l'introduzione effettua il login. Quindici minuti dopo risponde ad un paio di mail. Venti minuti dopo lascia un attimo la sala per rispondere alla telefonata di un cliente. Prima di rientrare ricontrolla le mail dal blackbarry. Alle 11.00 è di nuovo alla sua scrivania. Entra un collaboratore a parlargli di una questione e Evaristo lo ascolta distrattamente rispondendo a nuove email. Alle dodici Evaristo entra in una nuova riunione in cui sarà effettuata una presentazione da parte del responsabile della produzione. Riesce a leggere 10 mail e rispondere a 4 di queste. Inoltre risponde brevemente a due telefonate. All’ora di pranzo il quoziente intellettivo (IQ) di Evaristo ha subito una decrescita di dieci punti. Almeno secondo le ricerche fatte dal Dr Glenn Wilson (http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/4471607.stm) che sostiene che l’”infomania” sia più dannosa della marijuana per il nostro cervello.

Viviamo in un era di iperinformazione. Si sa. E questo causa problemi di vario tipo. Anche e questo è noto. Un fenomeno è chiamato “information overload” e inibisce le nostre capacità decisionali. Un altro effetto è legato alla pressione del tempo: troppe troppe cose da fare tutte assieme e lo sviluppo di un nuovo falso talento: il multitasking. Falso perché altre ricerche provano come l’efficienza totale diminuisca a favore dello stress, altra vera piaga dei giorni nostri.
Ora mettiamo che Evaristo si renda conto del problema e scopra come, facendo una cosa alla volta non solo è più efficiente e concentrato, meno stressato e più capace di godere il presente. Inoltre intuisca che potrebbe essere un manager migliore ascoltando con attenzione i collaboratori. Ed un college migliore non frustrando gli speakers delle riunioni distraendosi, picchiettando sulla tastiera e alzandosi in continuazione. Mettiamo che Evaristo si renda conto in sintesi che è arrivato il momento, in questi tempi caotici, di riappropriarsi e di governare la nostra energia.
E tanto per cominciare decida di spegnere pc e cellulare durante la prossima riunione. Per scoprire che…si annoia a morte!!! Si perché le riunioni di lavoro tendenzialmente sono mal costruite, mal preparate e mal gestite. Cominciano tardi e finiscono ancora più tardi. E per lo più solo il 10% di quello di cui si parla interessa veramente al nostro eroe. E le presentazioni sono estenuanti sequenze di fitte slides piene di informazioni irrilevanti e dati non fondamentali, mal focalizzate e mal animate. E lunghe. Lunghissime. Nel mondo degli uomini tutto è collegato: motivazione, tempo, stress, efficacia, controllo, serenità, lungimiranza, pace interiore. E appare sempre più evidente l’esigenza di cambiare in modo drastico e contemporaneamente organizzazione, comportamenti e stile. Semplificando e liberando energie. Tre parole che potrebbero fare da guida in questo processo vengono dal lontano Giappone: Kanso, Shizen, Shibumi. Ovvero: semplicità, naturalezza, eleganza. Ne riparleremo.