Gli obiettivi sono
fondamentali. Nel business è quasi impensabile pensare di andare avanti senza
ed è praticamente impossibile trovare qualcuno che osi contrastare la sacralità
di questo modello di pensiero.
Tutto sommato non è
sbagliato…gli obiettivi servono per aumentare le vendite, riuscire a correre
una maratona o ottenere qualunque risultato a casa o al lavoro. E se proprio
siamo destrutturati e vogliamo avere un pizzico di risultati cominciare a
ragionare per obiettivi non può che farci bene. Ok. Eppure se proviamo a
spostare leggermente la visuale forse c’è un livello superiore o forse solo un
angolo diverso.
Esiste uno studio
universitario, Goals Gone Wilde,
che illustra gli “Systematic Side Effects of Over-Prescribing Goal Setting”.
Gli autori identificano in
sintesi alcuni “effetti collaterali” (e l’analogia con i farmaci non è casuale)
derivanti da un “eccesso” di concentrazione sugli obiettivi. Tra questi un
eccessivo focus, che come dice la parola stessa è un chiudersi del campo visivo
su un area ristretta, e che come conseguenze ha:
A.
il trascurare (fino ad ignorare completamente) le aree che sono
al di fuori dell’obiettivo
B.
la perdita di opportunità a portata di mano che però proprio
perché troppo focalizzati non vediamo
Un esempio di questi fenomeni è
rappresentato da alcune agenzie focalizzate ad essere le migliori a realizzare
spot TV che hanno perso completamente il treno rappresentato dalla rivoluzione
digitale.
Altri effetti collaterali sono:
una diminuzione dell’apprendimento, la corrosione della cultura aziendale, la
riduzione della famosa motivazione intrinseca (ne abbiamo parlato qui)
ed anche la nascita di comportamenti non etici (negli Stati Uniti ad esempio si
è assistito al fenomeno di insegnanti che falsificavano i dati quando erano
messi sotto pressione dall’obiettivo di migliorare i risultati degli allievi).
Gli autori del documento
raccomandano in sintesi non di evitare gli obiettivi, ma di trattarli come un
farmaco che funziona ma solo nelle giuste dosi e che richiede monitoraggio
costante.
E per operare ed avere successo
senza troppa enfasi sugli obiettivi cosa serve? E’ una bella domanda con una
risposta ancora migliore. Serve gente appassionata innanzitutto, gente che va
ispirata e guidata verso il successo grazie all’esempio, alla motivazione, allo
scambio e ad una buona dose di feedback costruttivi. Serve anche non avere
troppa paura del caos, serve avere le antenne puntate verso il mondo, il
mercato ed è fondamentale avere la capacità di percepire i segnali anche deboli
ed adattarsi velocemente. E obiettivi rigidi (assieme ai cugini stretti: le
procedure) sono nemici del cambiamento.
Se l’organizzazione è troppo
rigida e stressata quindi occhio: forse per inseguire i risultati in un mondo
competitivo come quello di oggi forse stiamo subendo un overdose di “obiettivi
e procedure”, mollare un po’ ed aver fiducia nelle persone non può che portare
qualche beneficio.
Paolo Mazzaglia
Paolo Mazzaglia