giovedì 15 maggio 2014

“Signs” of the time (ovvero le infografiche)


Andando a zonzo per internet se ne incontrano sempre di più. Ed alcune sono bellissime. Allora facendo qualche ricerca si scopre che negli ultimi due anni la ricerca di infografiche su internet sia aumentata dell’ 800%. Che è un bel po’.

Ma cosa sono le infografiche? E perché sono diventati così popolari?

Forse bisogna partire dal fatto che oggi più che mai sono a disposizione di tutti enormi quantità di dati: gli "umori" dei mercati e del commercio, i  trend complessivi  della società e in generale il fiume di informazioni che viaggiano e transitano attraverso Internet. Questi dati però perché siano utili vanno letti e interpretati. E da queste letture dovrebbero scaturire insights che danno indicazioni concrete per passare all'azione. Vien da se che trovare un modo per rendere questi dati velocemente fruibili diventa prioritario. Le infografiche fanno questo: rappresentano un contenuto in veste grafica significa in modo sintetico ed intuitivo ed anche piacevole ed accattivante. E’ in sintesi l'informazione proiettata in forma più grafica e visuale che testuale e nasce da una strana ibridazione tra  arti grafiche, giornalismo e informatica. Tre ragioni facili per il loro successo sono:

  • Sono facili da comprendere
  • Attirano l’attenzione
  • Sono facili da condividere
Per conoscere meglio questo mondo suggerisco di vedere questo link a Ted in cui David McCandless trasforma set di informazioni complesse come la spese militare mondiale, i buzz mediali, gli stati di Facebook e molto altro in diagrammi belli ma semplici. Propone un'architettura dell'informazione come strumento per navigare tra i meandri dell'informazione, trovando percorsi unici e connessioni che potrebbero cambiare il modo in cui vediamo il mondo.