domenica 9 gennaio 2011

Sul potere desertificante di Mr. NO


Nel post precedente si parlava del fatto che se vogliamo esplorare una nuova idea bisogna che nel nostro cervello questa idea compaia almeno come possibilità. E’ la possibilità che favorisce la creatività, non il contrario. E queste “possibilità” saranno presenti ed a nostra disposizione solo se ci alimentiamo di idee, concetti, esperienze nuove. Eppure quanti siamo davvero “permeabili” al mondo e quanto invece tendiamo a rifiutare anche solo di esplorare qualcosa di nuovo replicando con un facile NO seguito da una qualche sintetica frase luogo comune volta alla distruzione dell’idea proposta? Ecco alcune situazioni a cui ho assistito:


“Vieni con me a vedere la mostra di xxx?”
“No guarda, l’arte moderna mi fa solo incazzare”

“Ho letto questo libro fantastico, magari ti piacerebbe”
“No guarda, è già troppo spesso per i miei gusti”

“…creiamo un evento su face book?”
“No guarda, io il computer lo uso per lavoro e non ho nessuna voglia di passare il mio tempo libero attaccato a chattare”

“Perché non vieni a fare una lezione di prova di (yoga,pilates, tango, salsa, tai chi, etc etc) magari ti piacerebbe!”
“No guarda, son cose che proprio non mi interessano”

Direi che si tratta dello stesso atteggiamento di principio che ha fatto dire qualche NO più famoso, come questi ad esempio.

• “Non c’è ragione per cui qualcuno possa volere un computer a casa”
Ken Olson, president, chairman and founder of Digital Equipment Corp., 1977

• “Questo 'telefono' ha troppi inconvenienti per essere preso seriamente in considerazione come strumento di comunicazione. L’apparecchio non ha valore per noi.
Western Union internal memo, 1876

• “Chi vuol sentire parlare gli attori?"
H. M. Warner, Warner Brothers, 1927

• “Non ci piace il loro sound, e comunque la chitarra è uno strumento che sta per uscire di scena.
Decca Recording Co. rifiutando i Beatles, 1962

• “Macchine volanti più pesanti dell’aria? Impossibile"
Lord Kelvin, presidente della Royal Society, 1895

Statisticamente pare le persone siano più portate a “rigettare” concetti o proposte lontani da loro piuttosto che a prenderle in considerazione (non dico accettarle, intendo semplicemente darci un’occhiata). Forse perché è più faticoso dire di SI? Forse perché dicendo di NO si porta avanti una privatissima battaglia di affermazione del proprio ego? Fatto sta che dicendo continuamente NO ci si preclude la possibilità di contaminare il nostro piccolo patrimonio di idee e conoscenze con i semi di nuove piante. E quindi, anche annaffiando il nostro cervello con abbondanti dosi di brainstorming e pensiero laterale, non potrà crescere un bel niente.

Quante volte sentite dire di NO a vostre proposte, iniziative, passioni, idee, etc? Non sarebbe male fare una lista delle idee più osteggiate dagli ostinati conservatori di principio che abbiamo attorno a noi.
Ditemi la vostra e…non ditemi di NO :-)