lunedì 16 gennaio 2012

Minimalismo, logorroici e poesia 3


La semplicità  è  la sofisticazione suprema. Leonardo Da Vinci

Nei post precedenti abbiamo dibattuto in modo NON sintetico della bruttezza della logorrea e della bellezza della sintesi. Ora non resta che rispondere ad una domanda difficile: come fare ad essere più sintetici?
Considerando che non esiste una bacchetta magica e che nulla si può ottenere senza sforzo vediamo tre semplici consigli che ci possono aiutare…

·         Utilizzare la tecnica della piramide rovesciata
·         Ripulire grazie ad una magica domanda
·         Prepararsi, prepararsi e prepararsi.

Cominciamo dai primi due punti
Innanzitutto cosa è la tecnica della piramide rovesciata? E’ una metafora nata nel giornalismo per descrivere l’uso di mettere la più importante informazione all’inizio  di un testo. La necessità era nata pare tra i reporter di guerra in epoche in cui le comunicazioni non erano avanzate come adesso e gli articoli si dettavano al telefono e la linea poteva cadere in qualsiasi momento. Se quindi si cominciava con le informazioni di contorno e poi la linea cascava davvero si rischiava di lasciare la controparte con una serie di informazioni irrilevanti e nessuna notizia pubblicabile. Oggi molti giornali sono scritti così: in grassetto la notizia più importante e a seguire in ordine decrescente di importanza le informazioni di contorno. La conseguenza è che si può lasciare la lettura in qualsiasi momento e ancora avere chiaro di cosa si sta parlando ( questo stile viene chiamato "summary news lead" style, o "Bottom Line Up Front").
Per parlare della pulizia bisogna tornare invece ad un concetto assolutamente Zen. Ovvero liberare dal superfluo per lasciare l’essenziale. Atteggiamento non facile da imparare a meno di non impegnarsi in un cammino personale di meditazione e crescita spirituale. Può però aiutarci una metafora assolutamente ordinaria e che tutti conosciamo. I bagagli. Immaginiamo di aver preparato una soddisfacente valigia per un bel viaggio. E all’improvviso ci comunicano che per ragioni di sicurezza potremo imbarcare solo una valigia grande la metà. Cosa facciamo? Siamo costretti ovviamente a razionalizzare distinguendo il necessario dal piacevole ma NON indispensabile. Allo stesso modo dovremmo fare con le parole che scegliamo ed una buona domanda da farsi ce la insegnano gli anglosassoni: “so what?”. Tradotta suona un po’ come un provocatorio “ e quindi?”…ed è la domanda chiave per imparare a distinguere. Se alla domanda la risposta è “niente” forse quella frase, quel riferimento, si può tranquillamente cestinare.
Infine ma prima di tutto resta il concetto di preparazione. Decidere qual è l’informazione più importante, metterla per prima, ripulire dal superfluo…non sono attività che si improvvisano. Serve tempo, serve preparazione. La buona notizia è che il tempo investito lo potremo recuperare quando finalmente dovremo parlare o scrivere finalmente in modo più sintetico ed efficace dimostrando anche agli altri che “meno è meglio”.