La semplicità è la sofisticazione suprema. Leonardo Da Vinci
Nei post
precedenti abbiamo dibattuto in modo NON sintetico della bruttezza della
logorrea e della bellezza della sintesi. Ora non resta che rispondere ad una
domanda difficile: come fare ad essere più sintetici?
Considerando
che non esiste una bacchetta magica e che nulla si può ottenere senza sforzo
vediamo tre semplici consigli che ci possono aiutare…
·
Utilizzare la tecnica della piramide rovesciata
·
Ripulire grazie ad una magica domanda
·
Prepararsi, prepararsi e prepararsi.
Cominciamo
dai primi due punti
Innanzitutto
cosa è la tecnica della piramide rovesciata? E’ una metafora nata nel
giornalismo per descrivere l’uso di mettere la più importante informazione
all’inizio di un testo. La necessità era
nata pare tra i reporter di guerra in epoche in cui le comunicazioni non erano
avanzate come adesso e gli articoli si dettavano al telefono e la linea poteva
cadere in qualsiasi momento. Se quindi si cominciava con le informazioni di
contorno e poi la linea cascava davvero si rischiava di lasciare la controparte
con una serie di informazioni irrilevanti e nessuna notizia pubblicabile. Oggi
molti giornali sono scritti così: in grassetto la notizia più importante e a
seguire in ordine decrescente di importanza le informazioni di contorno. La
conseguenza è che si può lasciare la lettura in qualsiasi momento e ancora
avere chiaro di cosa si sta parlando ( questo stile viene chiamato
"summary news lead" style, o "Bottom Line Up Front").
Per parlare
della pulizia bisogna tornare invece ad un concetto assolutamente Zen. Ovvero
liberare dal superfluo per lasciare l’essenziale. Atteggiamento non facile da
imparare a meno di non impegnarsi in un cammino personale di meditazione e
crescita spirituale. Può però aiutarci una metafora assolutamente ordinaria e
che tutti conosciamo. I bagagli. Immaginiamo di aver preparato una
soddisfacente valigia per un bel viaggio. E all’improvviso ci comunicano che
per ragioni di sicurezza potremo imbarcare solo una valigia grande la metà.
Cosa facciamo? Siamo costretti ovviamente a razionalizzare distinguendo il
necessario dal piacevole ma NON indispensabile. Allo stesso modo dovremmo fare
con le parole che scegliamo ed una buona domanda da farsi ce la insegnano gli
anglosassoni: “so what?”. Tradotta suona un po’ come un provocatorio “ e
quindi?”…ed è la domanda chiave per imparare a distinguere. Se alla domanda la
risposta è “niente” forse quella frase, quel riferimento, si può
tranquillamente cestinare.
Infine ma
prima di tutto resta il concetto di preparazione. Decidere qual è
l’informazione più importante, metterla per prima, ripulire dal superfluo…non
sono attività che si improvvisano. Serve tempo, serve preparazione. La buona
notizia è che il tempo investito lo potremo recuperare quando finalmente
dovremo parlare o scrivere finalmente in modo più sintetico ed efficace
dimostrando anche agli altri che “meno è meglio”.