martedì 21 febbraio 2012

Equazioni ed emozioni


Serve essere superuomini per essere oggi dei grandi imprenditori? Secondo Chip Conley* invece basta essere “super umani” ed aspirare a diventare Chief Emotional Officer, ovvero occuparsi seriamente delle emozioni come elemento fondamentale del successo. Ora che le emozioni siano importanti è cosa nota. Non altrettanto scontato invece il ragionamento quasi ingegneristico che si può portare avanti come fa lui nel sul libro “emotional equations”. Le emozioni qui vengano trattate come vere equazioni e pare che questo tipo di modellizzazione consenta di gestirle in modo migliore e più lucido. Il discorso sembra interessante soprattutto per quei leader che vogliono gestire importanti cambiamenti e che quindi devono occuparsi anche dell’aspetto emozionale (fondamentale) delle persone. Ecco alcuni esempi di equazioni che consentono di fare alcune semplici riflessioni:



disperazione=sofferenza-significato

Il senso è chiaro. Se vogliamo evitare che le persone si disperino è fondamentale aumentare il “significato” o il senso delle cose o del processo che stanno attraversando. Un grande significato può far assorbire una grande sofferenza.

Ansietà = incertezza x impotenza

E anche questa equazione sembra avere senso, soprattutto parlando di cambiamenti. Se vogliamo ridurre l’ansia o cerchiamo di abbattere l’incertezza (ad esempio con comunicazioni chiare) o cerchiamo di dare in mano alle persone alcune leve che non li facciano sentire completamente impotenti.
E per concludere un equazione parecchio filosofica che merita qualche minuto di riflessione…

Felicità=volere ciò che hai/avere quello che vuoi

Io ci ho messo un po’ a capirla ma ora mi è chiara e non posso che essere d’accordo.
Insomma portare le equazioni nelle emozioni può sembrare un po’ un ossimoro. Eppure credo che il tema sia interessante e vada approfondito a tutto vantaggio di chi è consapevole di quanto e come le emozioni siano fondamentali per il successo di un’ organizzazione. Ne riparleremo.

*Chip Conley è il fondatore di Joie de Vivre Hospitality (fondata quando aveva 26 anni) e che adesso ha 30 proprietà solo in California Nel 2010 ha vinto il primo premio in customer service assegnato da un importante istituzione statunitense ed è stato definito uno degli imprenditori più innovativi dal San Francisco Business time.