L’ho visto
succedere. Un collega ha alzato il telefono spazientito per chiamare un altro
collega…perché non stava rispondendo alla sua email abbastanza velocemente.
Questo semplice fatto è la punta dell’iceberg di un grande fraintendimento
inconscio…ovvero l’email NON è uno strumento di comunicazione istantaneo. Solo
che in tanti, troppi lo considerato tale…ed è uno dei motivi per cui ci
spazientiamo se non ci rispondono in fretta e che sentiamo la pulsione di
rispondere velocemente ed immediatamente ad ogni richiesta.
Eppure
tutti i sacri testi sulla gestione del tempo e sulla produttività personale
concordano sull’opportunità di non vivere incollati alla casella di posta, di
tenerla addirittura chiusa di quando in quando, e di smaltire le varie email in
momenti ben definiti della giornata dedicati. Proporlo suscita reazioni
violentissime di rifiuto…le persone all’idea di tenere chiusa per mezz’ora la
casella di posta o inorridiscono o fanno capire che esiste un entità superiore
che si aspetta da loro proprio di rispondere istantaneamente pena le fiamme
dell’inferno. C’è poi chi dice con innocenza “ma è il mio lavoro rispondere
alle mail”. Mi chiedo che effetto farebbe questo titolo sotto il nome sul
biglietto da visita…
Mario Rossi
Email responder
Eppure
nonostante le resistenze il fatto resta…l’email non è uno strumento di
comunicazione istantanea. Lo sono invece i programmi di istant messaging (usati
con successo in tante grandi organizzazioni), la visita dal vivo e la cara
vecchia telefonata. Che per altro siamo comunque costretti a fare quando il
nostro interlocutore non risponde alla nostra mail velocemente come da storia
all’inizio del post. Sarà ormai troppo tardi per imparare ad usare l’email in
modo migliore?